Paranoia
non come identificazione
di un nemico ma
di una proliferazione,
in ogni angolo di esperienza,
di nemici – incalcolabili, cioè,
come i granelli di sabbia.
non come identificazione
di un nemico ma
di una proliferazione,
in ogni angolo di esperienza,
di nemici – incalcolabili, cioè,
come i granelli di sabbia.
Un nemico la capra viva,
un anello la scolopendra secca.
Improvvisamente non c’è più spazio
e tutti i congiunti insieme, senza avvisare,
vengono in visita, il groviglio sincronico
delle partite aperte soffia e grava
sulla testa e non c’è margine
di compromesso – un nemico
solo, uno debole.
Il nemico è ancora latitante
ma abbiamo rinunciato
a tendere trappole. Ci si sente
via email e qualche volta per telefono.
Una differenza fra la conversazione con un amico e la conversazione con uno che amico non è (senza, magari, però, essere nemico), è che la prima è fonte di appaganti (perché calibrate dall’amicizia) carinerie.
Non è stato il nemico,
qualcun altro ci ha massacrato, dalla sua
posizione di favore, letteralmente
invisibile al fuoco.
Da parecchio l’ho perduto di vista
ma non so, onestamente,
se sono io che ho camminato
o è lui che arranca.
L’orizzonte, per fortuna,
è sempre abbastanza
ampio per lasciare
allo scoperto l’inseguitore.
Il cavallo dorme in piedi.
Circolano tante versioni sul contesto
in cui avvenne: parco, spiaggia, super-
market, bar, chiesa, disco-
teca… Poteva essere, per esempio,
che le fosse sfuggito di mano qualcosa
e, chinandosi per raccoglierlo, avesse
visto, fra i polpacci dei bagnanti, l’espressione
corrucciata di lui che scavava una buca.
*
Non è così semplice credere a un nemico –
un nemico, s’intende, che sia proprio un cecchino.
Sulle prime, può sembrare che basti
strisciare ma poi è manifesto che serve
anche l’equipaggiamento, l’armamento
e il munizionamento.
Mi resta da segnalare anche che io e il mio nemico
non siamo sempre formalmente in guerra
e questa però è una complicazione.
Intendo che finché
non è l’ora
di equipaggiarmi e armarmi,
è l’ora di interpretarmi. Già, è sempre la mia (mia)
posizione verso il mio (mio) nemico il punto del mio (mio) contendere.
08/23/2018
L’impennata
La nascita del fascismo e del nazismo si è manifestata psicologicamente negl’individui come un’impennata dell’aggressività, nel senso che all’improvviso sembrò legittimo, benché in regime democratico, alzare le mani sul “nemico” e sul tiepido. Oggi si potrebbero definire quelle dinamiche un cattivo impiego d’energia.